Da quest'estate luglio 2022 obbligo di avere una scatola nera in auto e camion di nuova immatricolazione. E per il Parco circolante?
C’è chi teme per la privacy: vi spieghiamo come funziona e da quando scatta la norma
Dal prossimo luglio auto, furgoni, camion e bus nuovi dovranno avere la scatola nera. A stabilirlo è il Regolamento Europeo 2019/2144. Ci saranno rischi per la privacy? Quali dati saranno registrati e chi potrà avere accesso alla loro rilevazione? Facciamo chiarezza!
Con la Black Box le auto nuove come gli aerei
Il Regolamento Europeo 2019/2144 è destinato ad apportare diverse modifiche nei veicoli, che a partire da luglio 2022 potranno essere immessi sul mercato solo se provvisti di alcuni dispositivi:
Scatola nera auto sistema di frenata automatica
Isa (acronimo che sta a indicare Intelligence speed assistance), ovvero un dispositivo con il compito di avvisare il conducente quando vengono superati i limiti di velocità
meccanismo che inibisce l'avvio del motore nel caso in cui chi si mette al volante presenti un tasso alcolemico fuori dai limiti ammessi.
Le misure, volte a ridurre il numero di sinistri stradali, sono parte del programma Vision Zero. L'obiettivo europeo è quello di limitare i decessi e il numero di feriti gravi dovuti a incidenti stradali entro il 2050.
Se per i nuovi modelli la scadenza è prevista per luglio 2022, il parco macchine circolante avrà tempo fino al 2024 per mettersi in regola con la normativa UE.
Sicuramente non si tratta di una misura completamente nuova, anche perché sono già molte le imprese che utilizzano registratori di dati sulle auto aziendali assegnate ai dipendenti, così come non mancano le compagnie assicurative che prevedono forti sconti sul premio assicurazione Rca per gli automobilisti più virtuosi.
Scatola nera auto: l'Ue rassicura, nessuna violazione privacy
L'installazione di una scatola nera auto che registri i dati durante la circolazione è un tema che per lungo tempo è stato motivo di dibattito sia a livello europeo che per i governi nazionali. Oltre all'aspetto tecnico ed economico che questa dotazione comporterà, infatti, vi era il timore (più volte espresso) riguardante la gestione dei dati raccolti.
A porre fine alle perplessità legate a una possibile violazione della privacy è stata l'Ue, che ha ribadito che tutti i dati immagazzinati nella scatola nera dovranno essere anonimi e rimanere a disposizione dei soli addetti ai lavori per un periodo di tempo limitato (quello strettamente necessario per ricostruire le dinamiche di un eventuale sinistro).
La Black Box sarà installata sotto il sedile del conducente e fissata al telaio, provvederà a registrare e cancellare con una frequenza impostata le informazioni senza acquisire né immagini né suoni, non indicherà l'origine dei dati acquisiti, e potrà essere utilizzata dalle Forze dell'Ordine che avranno accesso ai dati immagazzinati tramite computer.
Gli elementi che la scatola nera auto registrerà riguarderanno esclusivamente velocità, accelerazioni, decelerazioni, attivazione air bag, utilizzo delle cinture di sicurezza, posizione del manubrio nei 30 secondi precedenti l'impatto e nei 5 secondi immediatamente successivi. In questo modo sarà possibile ricostruire la dinamica dell'incidente senza alcun rischio di violazione della privacy.