I problemi al filtro antiparticolato hanno innescato un meccanismo di manipolazioni alle auto diesel che ora rischia di rivelarsi come un boomerang per gli automobilisti. Se fino ad oggi migliaia di automobilisti hanno trovato facile soluzione nella rimozione del filtro antiparticolato, ben presto potrebbero dover ripristinare all’origine per superare la revisione auto. Lo annuncia la Commissione europea a cui è stata sottoposta una petizione presentata dalla Polonia.
NUOVI CONTROLLI FILTRO ANTIPARTICOLATO ALLA REVISIONE AUTO
La Commissione europea ammette che i metodi di misurazione delle emissioni attualmente utilizzati non sono sufficientemente sensibili. In pratica non è possibile capire se un’auto alla revisione ha problemi al DPF (e quindi emette oltre i limiti consentiti dalla direttiva antinquinamento di omologazione) o addirittura non ce l’ha proprio. E questo le autorità già lo sanno. Ma la Commissione avverte anche gli automobilisti che tira aria di cambiamento e presto arriverà una stretta.
“Si sta attualmente esaminando un nuovo metodo di prova, vale a dire la misurazione del numero di particelle (PN) sulla base del numero di particelle contenute nelle emissioni allo scarico di un veicolo. Sarà presentato in primo luogo come documento di orientamento che consente agli Stati membri d’introdurre questo metodo con breve preavviso, su base volontaria e integrando l’attuale regime obbligatorio di controlli. Successivamente, la Commissione esaminerà l’opportunità di proporre l’inclusione di tale metodo nell’ambito dell’attuale revisione delle direttive sui controlli tecnici”.
Potrebbe non accadere subito, ma sappiate che le auto a cui è stato rimosso il filtro antiparticolato potrebbero avere le ore contate.