Cirelli Hydromaverich Hydrogen Hybrid

Piattaforma cinese, motore giapponese, elettronica tedesca, stile italiano. Anche con sette posti. Davvero un piacere, in un momento di crisi storica del settore automobilistico, vedere presentarsi un nuovo marchio, la cui gamma è stata mostrata questa settimana a Milano e che pare voler tornare a vendere agli automobilisti le vetture che questi chiedono in termini di caratteristiche e rapporto qualità/prezzo, e non quelle che vuole rifilarci a tutti i costi la COMMISSIONE URSULA.

Si tratta di CIRELLI MOTOR COMPANY (CMC), e per levare qualsiasi dubbio queste sono state le parole di GIORGIO BOIANI (responsabile dello sviluppo della rete), ai giornalisti presenti: “Non cercheremo mai di nascondere il fatto che le auto nascono in Cina” ha detto il manager, spiegando “ma una volta arrivate a Bergamo, la rifinitura e il completamento a cui sono sottoposte è davvero importante nei componenti, tanto che possiamo definirci un marchio sartoriale.” Con sette modelli che vanno dal Pickup al Suv di lusso passando per quello più compatto, CIRELLI propone motorizzazioni MILD HYBRID, MILD HYBRID GPL (rarità, sono pochi i modelli sul mercato), e l'interessantissimo HYDROGEN HYBRID, unico con cella elettrochimica installata di serie, prodotta da Hydromaverich srl.

Funziona così: un serbatoio di acqua demineralizzata la alimenta e questa produce idrogeno che viene miscelato nella combustione con l'effetto di migliorare i consumi e ridurre consumi ed emissioni, allungando anche la vita del motore. Un sistema che finora si era visto come soluzione aftermarket ma che è certamente valido per contribuire al miglioramento della combustione. L'idrogeno diviene parte del carburante nella camera di scoppio migliorando le prestazioni, i consumi e lasciando il motore più pulito, tanto che gli intervalli di manutenzione aumentano del 25% perché si riduce la produzione dei residui carboniosi. Chi storce il naso sappia che non ci sono a bordo serbatoi ad alta pressione (l'idrogeno viene prodotto e bruciato), non esistono rischi di esplosione e l'omologazione CE avviene all'origine.
Sindaci e giunte comunali avvisate: le CMC non sono certo vetture da limitare per ideologia, l'apparato a idrogeno funziona come deve e dona un contributo reale alla riduzione delle emissioni rispettando le leggi della fisica che Bruxelles vuole continuare a ignorare.